Che si tratti di pidiodi o 5stalle, rubentini o napolecani, zingari, musulmani, Belen, D’Alessio, la Tatangelo, Wanda e Icardi , gay e lesbiche, toreador, cacciatori di Pokemon, madri disgraziate, carnivori o vegani davvero importa poco. L’importante è odiare, riversare contro qualcuno o qualcosa tutto il peggio che il riparo del monitor o dello smartphone possono assicurarti.
L’aver dichiarato più volte che per me facebook sia la più grande rivoluzione nel campo della comunicazione dai tempi della stampa a carattere mobile e che sia stato addirittura più incisivo della radio e della tv, mi evita l’accusa di luddismo tecnologico che spesso, giustamente, colpisce chi guarda con sospetto le nuove tecnologie, ma il dubbio che il mezzo (in questo caso facebook) in qualche modo sia esso stesso causa, almeno per i NON nativi digitale dotati già per nascita degli anticorpi necessari, della frustrazione che poi si riversa nell’odio da tastiera è un’ipotesi che andrebbe approfondita.
Intanto è interessante annotare che c’è chi ha già imparato a guadagnarci qualche spicciolo creando contenuti falsi ad hoc (le famose bufale) per far cliccare e commentare (ovviamente riversando commenti al vetriolo) i culturalmente meno attrezzati (per età, di solito oltre la trentina, e studi).
Dalle onnipresenti scie chimiche per dare contro al Nuovo Ordine Mondiale al bicarbonato che cura il cancro per attaccare la lobbie delle case farmaceutiche, dalla carta di credito in regalo a tutti gli immigrati per colpire i governanti all’obbligo di cedere un posto in casa ai rifugiati per andare contro la Boldrini e così via non risparmiando niente e nessuno.
Ovviamente a questo meccanismo pernicioso e perverso non si sottraggono la realtà e la cronaca dando vita a un calderone – a tratti grottesco – dove con la stessa estrema intensità si riescono a postare l’immagine del manichino impiccato di Higuain e quelle dell’ultima strage dei terroristi.
C’è poi chi addirittura, l’attrice Federica Cacciola, ha inventato un personaggio “Martina dell’Ombra” per sfruttare questa “debolezza” dei social per diventare famosa. Riuscendoci. Chapeau.
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