Prima o poi, anche noi progressisti, i conti con i “guai” fatti da una certa élite culturale di sinistra degli ’70 e parte degli ’80 (ma che con la loro onda lunga arrivano fino a oggi), dovremo farli.
Potremmo parlare del “sei politico” o del perverso fraintendimento che il doveroso rispetto per ogni individuo e il lavoro di ogni individuo Continua a leggere