90passiOnLine-Il bancone delle meraviglie.

(brano tratto dal mio 90passi nella gastronomia napoletana del 2011)

A leggere l’insegna antichi sapori, si potrebbe pensare d’essersi imbattuti nell’ennesimo tentativo – spot pubblicitario – per attirare i numerosi turisti della zona.

antichi sapori

E invece qui, nel locale di Gennaro Acanfora le cose stanno in maniera completamente diversa, e non potevo trovare posto migliore per poter comprendere fino in fondo di quanto impegno, studio e innovazione ci vogliano per preservare gli “antichi sapori”, non nel loro lato esteriore, ma nella vera essenza, o come preferisce dire Gennaro, semplicemente “nel cuore”. Continua a leggere

Radici

 (questo brano è tratto dal mio 90passi nella gastronomia napoletana del 2011).

Ok. Poniamo il caso che siate appassionati di cucina tradizionale napoletana e abbiate deciso di passare un venerdì sera in un locale tipico, e che parlandone con gli amici qualcuno vi dica

Taverna

«stasera vi porto a mangiare in un posto che è una meraviglia, dove fanno una pasta e fagioli come ’a faceva mammà», o anche «vieni con me, l’altra sera mi sono arricriato con una pasta patate e provola che non mangiavo dai tempi di nonna mia». Continua a leggere

Omaggio alle Ostriche di Tony

Sette anni fa andava in stampa, commissionato (e pagato), dalla Newton Compton, ma uscito poi – per divergenze artistiche – con un altro editore, una mia guida sulla gastronomia napoletana. Adesso che i diritti sono scaduti e, vista la natura del testo non avrebbe senso una ristampa se non rifacendo il “viaggio” fatto allora, ho pensato di pubblicarlo sul mio blog. Magari a qualcuno potrà interessare. In ogni caso, è gratis.

Premessa.

anthony-bourdain.jpg

Una notte di due o tre anni fa, nello zappingare distratto da un canale all’altro aspettando che qualcosa simile al sonno vincesse la naturale difficoltà ad addormentarmi, capitò d’imbattermi in un signore newyorkese alto e magro che lanciava un servizio da una suggestiva spiaggia francese di mezz’autunno con la promessa che di lì a poco avrebbe raccontato il “sapore delle ostriche” della Provenza.

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