È sempre bello quando col tuo lavoro riesci a entrare, anche se solo per una manciata di secondi, nelle case di chi non ti conosce.
Grazie moltissime a Claudio Ciccarone, e alla redazione del Tg3 Campania, per aver apprezzato (ancor prima che i lettori ne decretassero il successo) questo libro…
Uno degli aspetti che più ha colpito l’immaginario dei lettori di Layla regalandoci questo fantastico passaparola (che ci costringerà ad andare in ristampa già dopo l’estate!) è il colpo di scena finale – plot twist che, non trattandosi né di un giallo né di un thriller, crea – a voler credere ai lettori – una sensazione di sorpresa e, allo stesso tempo, comprensione precisa di tutte le 380 pagine già lette illuminate adesso da una luce diversa. Continua a leggere →
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Sul bianco dello sfondo si staglia l’immagine di una ragazzina dai tratti dolci ma inquietante; è la copertina scelta da Massimo Piccolo per il suo romanzo “Layla” (Cuzzolin editore) che fa capire subito che ci troviamo davanti ad una storia dove tutto è il contrario di tutto.
Layla è un romanzo che si insinua nella mente del lettore.
Le domande che ci si pone leggendolo, restano in un angolo della mente, aspettando di essere risolte.
Vi sono momenti in cui sembra di aver capito tutto e il momento dopo in cui si scopre che era solo un’illusione, una facciata costruita ad’arte.
Questo misterioso romanzo si addentra nei meandri della mente del lettore, accendendola di curiosità, facendola vagare tra gli intrighi racchiusi tra le sue pagine e oltre, donandole gli strumenti per approfondire e capire la realtà che ci circonda.
Guidare a quest’ora, la strada bagnata che riflette le luci sull’asfalto, è una di quelle poche cose capaci di dargli una certa pace. Fuori è freddissimo, ma in auto Gabriel ha lasciato il giubbotto sui seggiolini posteriori e si è scorciato le maniche del maglioncino nero.
C’è qualcosa di sbagliato nelle luminarie natalizie lasciate in strada quando gennaio sta finendo, pensa. Forse perché da spente si rivelano per quello che sono: ferro, plastica sporca e lampadine. O perché senza i giochi di luce mostrano la vera distanza che le separa le une dalle altre. Inchiodate sui pali a venti metri di distanza senza nemmeno il sollievo di potersi scambiare una parola. Sole, oltre che inutili.Continua a leggere →
Inizialmente, quando mi è apparsa – già stranamente fin troppo definita a voler essere sinceri – la figura di Layla, questo libro avrebbe dovuto essere un semplice “coming of age”, una semplice storia con protagonisti dei ragazzi che stanno diventando adulti.
Ma la svolta è arrivata quando, facendo delle ricerche sugli antichi culti che nei secoli sono passati per Napoli, mi sono imbattuto in quello che poi ho ripreso per la religione de la Sposa (apportando piccole varianti per non rendere riconoscibili alcuni luoghi, dove ancora oggi alcune persone celebrano il loro credo). Continua a leggere →