Mi chiamo N.

Non l’ho costruito io questo mondo, ma non per questo voglio rinunciare a viverci.

“…e così mi accusate dicendo che a già a quella recita gli occhi e gli applausi non fossero per me ma per la mia veste troppo corta e il seno che si faceva notare lì sotto?
Ma io sono ANCHE quelle gambe e quel seno.
Perché per noi donne ANCHE deve diventare sempre SOLO?
Dite che è la “società” a essere così?
Ma cosa vuol dire “società” se non un’astrazione per prendere le distanze dalle proprie scelte?
La “società” sono anche io, e se io non la penso in questo modo allora a pensarla così non è la “società” ma siete solo voi a pensarla così.
SOLO.
Anche se siete in maggioranza.”

Questo è uno dei momenti più forti di “Mi chiamo N.” monologo scritto e diretto da Massimo Piccolo per Noemi Gherrero (anche presentatrice, in Rai fino allo scorso anno con Le parole per dirlo la domenica mattina su Rai3) con musiche originali di Eunice Petito.


Lo spettacolo debutterà il 25 febbraio a Napoli, al Teatro Bolivar (diventato, grazie alla guida di Nu’ Tracks di Anna Evangelista e Stefano Scopino, con i grandi successi di Chiara Francini, Iaia Forte e Erri De Luca, uno dei luoghi più interessanti per il teatro a Napoli).

Nel testo Massimo Piccole e Noemi Gherrero provano a mettere insieme una tematica delicata, e quanto mai attuale, per le donne, quale il “dover essere per poter apparire”, e il valore dell’arte come fuga e destinazione, grazie a una emblematica dedica/omaggio a Nina Simone.

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