In una puntata di Hell’s kitchen, Marcella, una concorrente Napoletana si è rivolta allo chef Cracco (vicentino) usando il “voi” al posto del “lei”, muovendo un certo disappunto da parte di diversi abitanti della rete napoletani e del sud Italia.
Perché?
Risposta uno. La più banale. Perché in italiano ci si rivolge, per deferenza, dando del “lei”.
Risposta due. La più ideologica. Perché il “voi” con tutta probabilità deriva dal periodo post-feudale, comunque latifondistico, borbonico. E quindi si era arretrati, sporchi, brutti e cattivi (o almeno così era scritto sui libri alle scuole medie e superiori).
Risposta tre. La più maliziosa. Perché il “voi” non rientra in quella che è stata una lombardizzazione dell’italiano televisivo e che in certi versi ancora continua imponendo dialettismi: “béllo” al posto di “bèllo”, “béne” al posto di “bène”, “la Pina” al posto di “Pina”, “figata” ecc ecc. O addirittura veri e propri errori : “settimana prossima” al posto di “la settimana prossima”, “piuttosto che” al posto di “oppure”, giusto per citare qualcuno molto in auge.
Bene.
Per quanto mi riguarda, l’uso del “voi” è solo un segno di una ancora recente memoria condivisa – specie in certi ambienti – che niente a più a che fare con il latifondo o la mezzadria. Destinato, ovviamente sempre più a scomparire, ma che non ha nulla di vergognoso o che possa rimandare a inferiorità territoriale. E’ il “voi” del sud pre-televisivo rivolto ai genitori (di entrambi i sessi), ai nonni (di entrambi i sessi), alle persone anziane (di entrambi i sessi) o semplicemente sconosciuti (di entrambi i sessi).
Quando mia madre mi racconta di un mendicante nullatenente che andava di “cortina” in “cortina” a chiedere da mangiare, ricorda che mia nonna le riempiva un piatto di pasta e lei, bambina, andava dall’uomo e gli diceva “o’ zì, ‘o vulite nu piatto ‘e pasta ?”.
Che il vicentino Cracco fosse chef o mendicante per il “voi” napoletano poco cambiava.
Altro che “you” anglofono.