(attenzione, contiene spoiler)
Tutto quello che tra le mani di un qualsiasi altro scrittore sembrerebbe un limite – personaggi fotografati da un’unica angolatura senza nessuna evoluzione, anticipazioni confermate con facilità – tra le mani di Ken Follet diventa un valore.

Un ritratto dell’autore
Mentre leggi dell’incontro tra Harald e Karen sai già che finiranno insieme e si ameranno per sempre, quando vedi la moto a vapore del protagonista ti è chiaro che questa abilità sarà la chiave di tutta la narrazione, appena ti imbatti nell’impolverato piccolo biposto a elica Hornet Flight (il calabrone del titolo) non hai alcun dubbio che sarà il mezzo che unirà i due protagonisti, li porterà in salvo e sarà determinante per le sorti dell’intera seconda guerra mondiale.
Ma il genio di Follet farà in modo che a te, di tutto quello che hai capito, non freghi assolutamente nulla.
Quello che Follet sa fin troppo bene è che tu salirai con loro sul piccolo aereo e dimenticherai tutto quello che hai capito per seguire, attimo dopo attimo, uno dei voli più emozionanti mai raccontati, sarà proprio come quando un pilota entra in un sofisticatissimo simulatore di volo e dopo pochi secondi non avrà più la capacità di capire se è ancora nel centro di una finzione o in realtà sta volando per davvero.
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