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Sul bianco dello sfondo si staglia l’immagine di una ragazzina dai tratti dolci ma inquietante; è la copertina scelta da Massimo Piccolo per il suo romanzo “Layla” (Cuzzolin editore) che fa capire subito che ci troviamo davanti ad una storia dove tutto è il contrario di tutto.
Cinque adolescenti si muovono in una Napoli esoterica più che mai, sospesi tra succhi di frutta e fantasie sessuali, tra blog su misteri del paranormale e Instagram di moda, con nomi storpiati, accenti sbagliati e legami di amicizia che sembrano, al momento, eterni.
“Il finale è di quelli che non ci si aspetta. E arriva al temine di 380 pagine che tengono gli occhi incollati sulla storia. “Layla” di Massimo Piccolo ha una costante carica di suspense ed è un romanzo che rende semplice la complessità, con un’architettura congegnata dall’autore per far convergere in un unico punto più piani narrativi ambientati in epoche diverse […]
Piccolo mette al bando ogni cliché sulla città, l suo è un ritratto informato che riscopre un aspetto insito in strade, chiese e palazzi partenopei: Napoli è uno dei cinque centri esoterici più importanti del mondo. Anche in questo suo secondo romanzo, dopo il successo di “Estelle, storia di una principessa e di un suonatore di accordìon”, lo scrittore fonda la sua narrazione sull’elemento misterioso, magico e inspiegabile, che però – nonostante il suo dichiarato scetticismo – secondo lui non si può prescindere dalla realtà. […]
Layla è un romanzo che si insinua nella mente del lettore.
Le domande che ci si pone leggendolo, restano in un angolo della mente, aspettando di essere risolte.
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Vi sono momenti in cui sembra di aver capito tutto e il momento dopo in cui si scopre che era solo un’illusione, una facciata costruita ad’arte.
Questo misterioso romanzo si addentra nei meandri della mente del lettore, accendendola di curiosità, facendola vagare tra gli intrighi racchiusi tra le sue pagine e oltre, donandole gli strumenti per approfondire e capire la realtà che ci circonda.
Guidare a quest’ora, la strada bagnata che riflette le luci sull’asfalto, è una di quelle poche cose capaci di dargli una certa pace. Fuori è freddissimo, ma in auto Gabriel ha lasciato il giubbotto sui seggiolini posteriori e si è scorciato le maniche del maglioncino nero.

C’è qualcosa di sbagliato nelle luminarie natalizie lasciate in strada quando gennaio sta finendo, pensa. Forse perché da spente si rivelano per quello che sono: ferro, plastica sporca e lampadine. O perché senza i giochi di luce mostrano la vera distanza che le separa le une dalle altre. Inchiodate sui pali a venti metri di distanza senza nemmeno il sollievo di potersi scambiare una parola. Sole, oltre che inutili. Continua a leggere
Inizialmente, quando mi è apparsa – già stranamente fin troppo definita a voler essere sinceri – la figura di Layla, questo libro avrebbe dovuto essere un semplice “coming of age”, una semplice storia con protagonisti dei ragazzi che stanno diventando adulti.
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Ma la svolta è arrivata quando, facendo delle ricerche sugli antichi culti che nei secoli sono passati per Napoli, mi sono imbattuto in quello che poi ho ripreso per la religione de la Sposa (apportando piccole varianti per non rendere riconoscibili alcuni luoghi, dove ancora oggi alcune persone celebrano il loro credo). Continua a leggere
Una bella intervista su Layla, la sua genesi e il suo universo, realizzata da Deborah della Stamberga d’inchiostro. Continua a leggere
Layla, ultimo romanzo di Massimo Piccolo, arrivato alla quarta ristampa questo novembre, è vincitore del bando (massimo punteggio) della Film Commission Regione Campania per lo Sviluppo in una Serie Tv.
A seguire un po’ di recensioni.
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