Purtroppo in molti non hanno avuto modo di vedere quel genio che è Massimo Troisi (il tempo al presente è fortemente voluto, non si smette di essere geniali solo perché passati a miglior vita).
Nel suo primo film “Ricomincio da tre” c’è una scena che lo vede protagonista in auto seduto accanto al guidatore Michele Mirabella (aspirante suicida poco convinto) e che dà vita a questo monologo: “Napoletano?” “Emigrante?” “Emigrante.” Che poi diventa una dei leitmotiv del film, il napoletano non può viaggiare, può solo emigrare.
Era il 1981. Badate bene, Troisi, con questo non voleva assolutamente dire che non fosse vero che negli anni ’80 i ragazzi del Sud fossero costretti a emigrare ma solo che quella era l’unica realtà che interessava che si raccontasse insieme a mille altri luoghi comuni che sempre hanno venduto su questa parte d’Italia.
Oggi, nel 2016, trentacinque anni dopo la situazione non è cambiata, due giovani campani a Sanremo, Clementino e Rocco Hunt e il tema è sempre lo stesso.
Molta pancia e poca testa.
Il dramma è che non si tratta di una denuncia (a chi? Per cosa?) ma solo di una “rappresentazione”, loro non sono lì a “personificare” ma solo a “rappresentare” degli stereotipi che ai telespettatori, specie del Nord piace, e in un certo senso, tranquillizza.
Un po’ come quando Siani andava a RaiUno e faceva la gag del napoletano che non si ferma al semaforo o come quando quelli di Striscia confezionano un servizio sul degrado di Napoli andando a pescare delle realtà ad hoc.
Molta pancia e poca testa.
Proprio quello che serve perché anche i napoletani (e parlo per estensione) abbocchino alle rimostranze di quelli, speculari e per questi non meno pericolosi, che vaneggiano di primati e guerre borboniche-savoiarde dopo un secolo e mezzo.
L’ultimo “genio” (e qui è usato in maniera ironica, casomai non fossero abbastanza chiare le virgolette) seguito subito da tante allegre pance ingenue ha iniziato a favoleggiare sulla partita di calcio di sabato sera Juventus-Napoli, come una rivincita dei Borbone contro i Savoia.
Bene. Se la “rappresentazione” dell’emigrante è ben gradita alle tv generaliste: Rai, Mediaset & Co, quella del revanscista ignorante “spacca” nel meridione. E più idiozie è capace di dire sull’argomento più potrà far fruttare la sua ignoranza per sperare in un seguito e vendere qualche libro, giornale o prendere qualche voto in più e magari, pure in un quarto d’ora di celebrità in qualche trasmissione sportiva.
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