C’è sempre l’ottimo Anton Ego a ricordarci quanto scrivere recensioni che possano stroncare un film (specie se ambizioso e dal cast stellare), sia divertente (per chi scrive e chi le legge), ma, francamente, quello che ho letto in giro su questo film davvero non riesco a comprenderlo.
Amy Adams, presente in scena per tutta la durata della pellicola chiarendo immediatamente che quello che stiamo guardando è una realtà filtrata dalla sua mente, è (come sempre), di una bravura spiazzante. La tensione, progettata al rovescio dell’oscillazione di un pendolo, si muove quasi sempre riuscendo a disegnare movimenti sempre più ampi. La trama, per quanto non lineare, non pare presentare buchi di sceneggiatura. Gli omaggi all’universo di Hitchcock sono chiari e svelati.
Probabilmente non si tratterà di un capolavoro ma, il mio unico rammarico, è non averlo visto in sala.