Ci sono delle cose che, grazie alla straordinaria diffusione, si accettano così, come se niente fosse, o peggio, come fosse “normale”.
La risposta, quando ci si azzarda a far notare questa follia, è quasi sempre la stessa: “vabbè, tanto che male fa…”.
Sei miliardi di euro, 6.000.000.000€.
Sì, avete letto bene, il giro d’affari annuo stimato per maghi, cartomanti, indovini e simili in Italia è pari a 6.000.000.000 di euro. Una cifra astronomica.
Ogni anno, in Italia, 12.000.000 (dodicimilioni) di persone si lasciano truffare da imbroglioni pagando da poche decine di euro a molte migliaia per amuleti, consulti e idiozie varie.
Nelle ultime settimane abbiamo assistito a un (sacrosanto, per carità) terremoto politico per l’adescamento di poche centinaia di persone da parte di alcune banche per una cifra pari a 300.000.000 (trecentomilioni) di euro e poi lasciamo che 12.000.000 di sprovveduti vengano truffati per una cifra venti volte maggiore come se fosse normale.
Ma come si alimenta questa ignoranza, di cosa si nutre?
Be’, dare una risposta unica e generale è sicuramente difficile, però è certo che l’ambiente culturale ha una sua fondamentale importanza.
Col finire dell’anno le televisioni, ovviamente RaiTv in testa (anche con i miei soldi, quindi!), con i loro bei ciarlatani farciscono i patetici palinsesti con gli Oroscopi dell’anno e altre imbecillità del genere. Certo è che le persone culturalmente meglio attrezzate vedranno nel triste spettacolino offerto solo uno svago innocente, ma, per quanto offerto in maniera ludica, la stessa presenza in tv sarà una legittimazione dell’assurda credenza, o pseudoscienza, chiamata astrologia (e da lì le altre sciocchezze collegate e non: tarocchi, numerologia, ecc).
Non è un caso che i fortunati imbonitori astrali invitati nelle tv nazionali non facciano poi che mandare – per anni – il filmato del proprio passaggio nazionale nelle loro piccole tv locali.
E così le persone culturalmente meno attrezzate – pare almeno 12.000.000 di connazionali – avranno una qualche ragione in più per farsi derubare.
Ancora più triste poi che anche i giornali, cartacei e non, dedichino spazio (e non solo a fine anno) a queste sciocchezze contribuendo, senza troppi pensieri, ad alimentare questo ignobile giro d’affari.
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