E’ di questa mattina la notizia di un bambino di 11 mesi ricoverato d’urgenza e in condizioni gravi “in stato di denutrizione qualitativa e con un grave quadro clinico di regressione neurologica” (come riportato da Il Corriere), in poche parole non riusciva gattonare e neanche a stare seduto.
Bene. Anzi malissimo.
Ma ne parlo qui perché questo è accaduto a Pisa (o giù di lì), e non in un Paese in via di sviluppo, o in una situazione di indigenza, o in un ambiente vittima di menti obnubilate da droghe o alcol.
Ne parlo qui perché questa situazione è il paradigma “perfetto” di quello che da un po’ di tempo ho battezzato “Medioevo 2.o”, quando cioè, in estrema sintesi, la cultura diventa un integralismo a-scientifico che somiglia sempre più alla superstizione, anche se mascherata da scienza complice il supporto di fonti a-scientifiche.
E così i due genitori del povero bambino, vegani integralisti, hanno pensato bene di svezzare il loro piccolo con le conoscenze acquisite da Wikipedia, qualche blog, un paio di forum, e magari qualche servizio trendy della tv – tipo Iene – fin quasi ad ammazzarlo.
La conoscenza, quella vera, quella istituzionale, costa fatica e impegno. Molto meglio acculturarsi col “fai da te”, tra una partita a Candy Crush e la scrittura di qualche post contro il complotto del Nuovo Ordine Mondiale delle multinazionali.
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