Quello che gli adulti non dovrebbero mai fare: da Sfera Ebbasta a Nonno Simpson.

Dopo la tragedia dell’altro giorno gli adulti hanno scoperto il mondo “trap” e, grazie ai social che fanno da meraviglioso amplificatore alla semplicità del pensiero “comune”, stiamo assistendo davvero a una sfilza di chiacchiere ottime per la, purtroppo mai così decaduta, tv del pomeriggio: vuote, inutili e banali.

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Si passa dalle offese all’artista in quanto portatore di “valori e idee” abominevoli Continua a leggere

Dalla società di plastica alla società pleonastica.

Ma da quando la nostra società si è trasformata da adattabile (anche senza strutture di chissà quale solidità) in una così terribilmente bisognosa di semplificazioni fino a una rumorosa e disturbante ridondanza da non riuscire più nemmeno a realizzare un’inferenza diretta, un ragionamento semplice semplice?

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Stabilire un momento preciso sarebbe interessante, al momento non ho risposte convincenti ma probabilmente il web deve aver contribuito non poco. Continua a leggere

La credunoleria popolare con l’avvento dell’Internet diffuso dai social.

Oggi, per le persone culturalmente meno attrezzate, il vecchio adagio che recitava “l’ha detto la televisione, allora è vero” è stato sostituito, a pieno titolo, da “l’ho letto su Internet, allora è vero”.

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A una comunicazione dall’alto come quella televisiva, spiccatamente unidirezionale (dall’emittente allo spettatore passivo), si è sostituita quella dal basso, dei social, spiccatamente bidirezionale (ogni spettatore è anche emittente e viceversa). Continua a leggere

Il cancro (ottuso) del calcio.

Gli juventini rubano, i napoletani puzzano.

Il Vesuvio deve fare il suo dovere, di Heysel ce ne devono essere altre 100.

Mentre festeggiano lo scudetto a Torino ci sono cori contro i napoletani, mentre la Juventus gioca la finale di Champions, a Napoli si vendono bandiere per festeggiare la sconfitta della Juve.

Quelli sono rubentini, quegli altri napolecani.

Il Napoli è colera, la Juve è merda.

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Il calcio è un bellissimo gioco.

I tifosi, dall’ultrà violento “all’intellettuale” salottiero, ne sono il cancro ottuso.

 

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L’Odio.

Odiate quel politico perché dite che vi ha rovinato la vita e l’Italia intera, poi odiate i suoi familiari perché sono come lui o magari peggio, odiate anche quelli che lo votano perché, in fondo, è colpa loro se lui è lì.

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Odiate la squadra di calcio avversaria perché è disonesta a differenza della vostra, odiate tutti i quelli che hanno indossato quella maglia e poi tutti quelli che tifano per quei colori; Continua a leggere

Referendum. Due odiose (ma fortunate) tecniche di propaganda.

Come è mio costume, non entrerò nel merito del votare sì o no al referendum, non è questo il mio ruolo o quello del mio piccolo blog, né mi interessa che lo diventi.

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Mi limiterò a descrivere due tecniche di comunicazione propagandistica, a mio avviso assolutamente odiose per quanto funzionanti, che stanno andando per la maggiore, tutte volte a convincere gli indecisi (quelli decisi per partito preso non interessano in questa fase). Continua a leggere

Le Iene e la nemesi dello schiaffo alla Toffa.

C’è il filo dell’ignoranza degli utenti (tv o social che siano) che lega la Brigliadori, Red Ronnie, Bettarini e Clemente Russo.

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Quanto di più trash la tv sia stata capace di regalarci in questo primo scorcio d’autunno.

Gente che senza alcun merito specifico (o magari con qualche merito guadagnato in tutt’altri campi) pontifica su argomenti medici in maniera del tutto a-scientifica ma, grazie all’autorevolezza conferita dall’essere un “volto noto”, quindi “famoso”, quindi “importante” e “meritevole” di attenzione, riesce, cavalcando l’emotività e la debolezza del pubblico ad avere un “seguito”.

Sia chiaro, la loro forza non sta nel “creare” un’opinione nuova (non ne avrebbero lo spessore), ma sono determinanti per rafforzare le opinioni a-scientifiche già in voga. Per questo ancora più pericolosi.

Quando poi non si cimentano in pindariche teorie, ma si lasciano semplicemente ascoltare per quello che sono, magari riescono pure a distruggersi la carriera o l’immagine (?) in pochi minuti, producendosi nel più ridicolo, infantile e pericoloso machismo televisivo.

Due gli aspetti ancora più interessanti della questione.

Il primo riguarda lo schiaffone che la Iena Toffa si è beccata, bene. Visto che le Iene ha spesso cavalcato e contribuito a creare questa ignoranza avallando fantasiose teorie a-scientifiche, il fatto che proprio una “fantasiosa” Brigliadori gli si sia rivoltata contro ha il sapore della nemesi.

Il secondo riguarda i giornali. Possibile che ancora oggi paghino giornalisti per occuparsi di programmi trash ormai ben oltre la tollerabilità da “fine impero”?

 

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La banalità dell’odio ai tempi di facebook.

Che si tratti di pidiodi o 5stalle, rubentini o napolecani, zingari, musulmani, Belen, D’Alessio, la Tatangelo, Wanda e Icardi , gay e lesbiche, toreador, cacciatori di Pokemon, madri disgraziatecarnivori o vegani davvero importa poco. L’importante è odiare, riversare contro qualcuno o qualcosa tutto il peggio che il riparo del monitor o dello smartphone possono assicurarti.

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L’aver dichiarato più volte che per me facebook sia la più grande rivoluzione nel campo della comunicazione dai tempi della stampa a carattere mobile e che sia stato addirittura più incisivo della radio e della tv, mi evita l’accusa di luddismo tecnologico che spesso, giustamente, colpisce chi guarda con sospetto le nuove tecnologie, ma il dubbio che il mezzo (in questo caso facebook) in qualche modo sia esso stesso causa, almeno per i NON nativi digitale dotati già per nascita degli anticorpi necessari, della frustrazione che poi si riversa nell’odio da tastiera è un’ipotesi che andrebbe approfondita.

Intanto è interessante annotare che c’è chi ha già imparato a guadagnarci qualche spicciolo creando contenuti falsi ad hoc (le famose bufale) per far cliccare e commentare (ovviamente riversando commenti al vetriolo) i culturalmente meno attrezzati (per età, di solito oltre la trentina, e studi).

Dalle onnipresenti scie chimiche per dare contro al Nuovo Ordine Mondiale al bicarbonato che cura il cancro per attaccare la lobbie delle case farmaceutiche, dalla carta di credito in regalo a tutti gli immigrati per colpire i governanti all’obbligo di cedere un posto in casa ai rifugiati per andare contro la Boldrini e così via non risparmiando niente e nessuno.

Ovviamente a questo meccanismo pernicioso e perverso non si sottraggono la realtà e la cronaca dando vita a un calderone – a tratti grottesco – dove con la stessa estrema intensità si riescono a postare l’immagine del manichino impiccato di Higuain e quelle dell’ultima strage dei terroristi.

C’è poi chi addirittura, l’attrice Federica Cacciola, ha inventato un personaggio “Martina dell’Ombra” per sfruttare questa “debolezza” dei social per diventare famosa. Riuscendoci. Chapeau.

 

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Gomorra sì, no? La tv è una cosa seria.

Potenza e dimostrazione di quanto Sky riesca a incidere sulla società italiana ben oltre il numero di abbonamenti, Gomorra è diventato, piaccia o no, un fenomeno sociale. Le clip de “Gli effetti di Gomorra sulla gente” viaggiano a milioni di visualizzazioni, le parodie di Gomorra a Made in sud continuano a totalizzare milioni di spettatori.

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Due le principali obiezioni che vengono mosse alla serie e che sono dibattute, più o meno brillantemente, da quando è iniziato il successo. Continua a leggere