Sollazzo, Cruciani, Mentana e Auriemma: Perché Pulcinella (al di là delle chiacchiere da social) può essere una vera offesa razzista.

La discussione non è certo di quelle esaltanti o edificanti.

enrico mentana.jpg

Dopo la partita Napoli-Inter in una trasmissione televisiva di quelle che mi fanno ringraziare Dio e Sky che in tv esiste molto altro, nel bel mezzo di una sofisticata diatriba il direttore Enrico Mentana ha cercato di zittire Raffaele Auriemma dicendogli un paio di volte “stia zitto Pulcinella”.

Boris Sollazzo ha (giustamente) scritto che Mentana è stato, nell’occasione, ignorante e razzista.

Ignorante (giustamente) perché la maschera di Pulcinella è un qualcosa di assolutamente nobile, intellettuale e importante. Molto più, temo, dei 22 calciatori di Napoli e Inter, figuriamoci di Auriemma, Cruciani & Co., basti pensare – come già detto anche da altri – che è stata indossata da Viviani, Eduardo, Troisi, che è stata dipinta dal Tiepolo e musicata da Stravinskij, giusto per fare qualche nome.

Razzista perché, dice Sollazzo, anziché chiamare Auriemma “pagliaccio” che è un appellativo generico ha scelto proprio la maschera di Napoli, Pulcinella, rimarcandone la terrorialità.

La difesa, di Mentana prima e di Cruciani e Parenzo poi, è stata, ovviamente, che l’offesa – intendendo il senso banale di pulcinella come generica “maschera” – era rivolta a Raffaele Auriemma non a tutti i napoletani.

Bene. Quando la toppa è peggiore del buco.

Dando per assodata, e in un certo senso “legittima” l’ignoranza (mica tutti sono tenuti a studiare Eduardo, Troisi, Tiepolo o Stravinskij) quello che è inaccettabile è la difesa “non è razzismo, non volevamo mica offendere tutti i napoletani”.

E ci mancherebbe pure. In quel caso non sarebbero “ignoranti” ma “da ricovero”.

Ma torniamo all’offese e perché sia razzista.

Torniamo ancora un attimo all’ignoranza. Che la maschera di Pulcinella sia diventata “nobile” e tutte quelle belle cose che ho scritto sopra e che tutti, in questo paio di giorni, vi stanno ripetendo è sicuramente vero.

Ma è una rilettura recente.

In realtà, la maschera di Pulcinella che hanno in mente Mentana, Cruciani, Parenzo & Co. è quella del “tipo” da commedia dei burattini (che tutti almeno una volta hanno visto a scuola, a differenza dell’opera di Stravinskij o dei quadri del Tiepolo) , quella del “tipico” napoletano come tanta iconografia post-risorgimentista ha tramandato fino alle commediacce dei cinepanettoni, e cioè quella del napoletano pigro, vorace, indolente, vittima di una fame atavica, opportunista, sfrontato, millantatore e chiacchierone”.

Un’offesa si può definire razzista quando a una persona viene attribuita una caratteristica determinata da un pre-concetto legato alla sua provenienza geografica o appartenenza a un gruppo sociale o etnico.

E quando Mentana ha voluto offendere Auriemma non ha fatto altro che ripescare la prima immagine denigratoria (non oltraggiosa) che gli veniva in mente da riferire a un napoletano, cioè Pulcinella. Come chiamare un ebreo che non voglia pagare il conto “rabbino” al posto di “avaro” (posto avesse voluto davvero riferirsi a una maschera).

Cruciani e Parenzo non so, ma Mentana sicuramente è persona intelligente e quindi sono sicuro che l’errore, fatto magari in buona fede ma che tradisce un’educazione e una cultura, purtroppo, non geograficamente equilibrata, mi auguro vada oltre la giustificazione di circostanza.

Grazie moltissime per la lettura. Se vuoi possiamo restare in “contatto” con un semplice click qui sotto.

https://www.facebook.com/massimopiccoloofficial

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...